I settori giovanili sono visti da me come una vera e propria "ciambella di salvataggio" ...
Investire nei giovani “ Il nostro calcio deve cambiare cultura. Questo non è un paese per giovani bisogna tornare ad investire nel settore
giovanile, bisogna cominciare da li' e poi arriveranno anche i risultati. Tutti ci dobbiamo impegnare per cambiare la nostra cultura calcistica
incentrata sui risultati e sulla vittoria a tutti i costi a prescindere dal gioco e dallo spettacolo” esordisce così Arrigo Sacchi nel giorno
della sua presentazione in Federcalcio come coordinatore delle nazionali giovanili, con il principale obiettivo di valorizzare i giovani talenti
del nostro calcio.
Forse il movimento calcistico italiano sta cambiando e si sta di nuovo proiettando sui giovani.La crisi impone dei cambiamenti.Bisogna
ridimensionare i costi e questo può accadere solo investendo più soldi nei settori giovanili. Bisogna lavorare in prospettiva futura, lavorare
bene e in maniera seria con i giovani servirà per garantire in futuro alla prima squadra molti più giovani cresciuti nel settore giovanile,
risparmiando così cifre astronomiche per la compravendita di calciatori.
Se le società iniziassero a credere in maniera seria nei giovani talenti che crescono in casa, diventerebbero per i ragazzi anche un vero e
proprio punto di riferimento creando quel senso di appartenenza che caratterizzava vecchi campioni del calcio passato.
La valorizzazione di un talento cresciuto nel vivaio sarà una fonte di guadagno in una eventuale cessione del giocatore, permettendo così anche
a squadre meno blasonate appartenenti ad una fascia medio bassa di trovare i fondi giusti per far quadrare il bilancio.
I vantaggi ci sarebbero anche per le società più ricche e con ambizioni di successo sia sul palcoscenico nazionale che
internazionale. Con settori giovanili prolifici e di qualità la maggior parte delle rose sarebbero composta da elementi
provenienti dal settore giovanile con un livello di conoscenza e amalgama tra loro già collaudato. Si potrebbero così concentrare tutti gli sforzi
economici nell'acquisto di al massimo un paio di giocatori per stagione, naturalmente centrando la campagna acquisti su un singolo
top player e così competere alla pari con società aventi budget molto più alti.
alla prossima
Carmine Alessandria

Nessun commento:
Posta un commento