“ Il bambino non è un adulto
in miniatura e la sua mentalità non è solo quantitativamente, ma
anche
qualitativamente diversa da quella degli adulti, e per questa ragione un
bambino non è
soltanto più piccolo ma anche diverso “
( Cleparède 1937)
Inizio con questa frase
di Cleparède per sottolineare il fatto che chi si occupa di bambini, in
qualsiasi ambito , deve conoscere non solo la materia da insegnare ma anche
tutto ciò che riguarda lo sviluppo , la crescita e la maturazione del bambino. Questi 3 termini descrivono le
modificazioni che avvengono nell’organismo fino al raggiungimento dell’età
adulta. Sinteticamente questi 3 termini riguardano
SVILUPPO
|
Dimensioni corporee
|
CRESCITA
|
Competenze acquisite ( capacità, abilità, personalità
)
|
MATURAZIONE
|
Condizioni biologiche
|
Applicare
una corretta metodologia di lavoro che rispetti questi 3 aspetti, e in più ci
permette di raggiungere gli obiettivi tecnico/tattici, vuol dire lavorare con
criterio e rispettare non solo la formazione del calciatore ma anche quella
dell’essere umano. Con
i ragazzi nel primo periodo evolutivo sarebbe più opportuno parlare di attività
motoria ad indirizzo calcistico e non di
vero e proprio allenamento, perché l’obiettivo dell’istruttore-educatore deve essere
quello di incrementare ed agevolare lo sviluppo della capacità coordinative e
di facilitare l’apprendimento degli schemi motori di base.
La
crescita dell’essere umano in età evolutiva passa per diverse tappe chiamate
fasi sensibili. Queste fasi riguardano il periodo che va dai 6 ai 15 anni
dove determinate capacità motorie e
qualità psicofisiche presentano una specifica attitudine al miglioramento perché
l’organismo è maggiormente predisposto ad apprenderle.
FASE SENSIBILE
Periodo o fascia di età in cui allenando una capacità fisica si
assiste ad un miglioramento più fruttuoso rispetto se la stessa venisse
allenata in un’altra età
Partendo dall’apprendimento degli
schemi motori di base ,si passa all’allenamento delle capacità coordinative, capacità
condizionali e senso percettive. Gli schemi motori di base sono i primi a
strutturarsi e si sviluppano in maniera progressiva, essi si dividono in :
CAMMINARE
, CORRERE, SALTARE
Sono allenabili modificando il
ritmo del movimento, variando appoggi e posizioni, variando
la direzione , variando le
superfici di appoggio, variando l’apporto sensoriale e variando il
rapporto ( soggetto – oggetto
oppure soggetto – compagno).
ROTOLARE,
STRISCIARE
Allenabili variando gli assi e
piani, variando le superfici, variando il rapporto e variando
l’apporto sensoriale
LANCIARE,
AFFERRARE , ARRAMPICARSI
Allenabili utilizzando una
varietà di attrezzi, una varietà di prese ed una varietà di rapporto
Le capacità coordinative invece permettono di organizzare,controllare e regolare il
movimento e anch’esse sono molto importanti da allenare durante il periodo
evolutivo. Queste si suddividono in generali e speciali
CAPACITA’
COORDINATIVE GENERALI
·
CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO MOTORIO
Assimilazione e acquisizione di movimenti,
o parte di essi, precedentemente non posseduti
che devono essere successivamente
stabilizzati
.
·
CAPACITA’ DI CONTROLLO MOTORIO
E’ la capacità di controllare il
movimento secondo lo scopo previsto
·
CAPACITA’ DI ADATTAMENTO E TRASFORMAZIONE MOTORIA
E’ la capacità di cambiare,
trasformare ed adattare un movimento alla modificazione
improvvisa della situazione o
delle condizioni esterne.
CAPACITA’
COORDINATIVE SPECIALI
·
DESTREZZA
FINE
·
EQUILIBRIO
Mantenere o ristabilire la
posizione
·
COMBINAZIONE
MOTORIA
Capacità di mettere insieme o in
successione i movimenti
·
FANTASIA
MOTORIA
Utilizzare spazi e risposte fuori
dalle regole stereotipate
·
DIFFERENZIAZIONE
Fare dei movimenti con buona
precisione e controllo
·
ANTICIPAZIONE
MOTORIA
In base a cognizioni precedenti,
prevedere la capacità di capire lo sviluppo dell’azione con il
movimento relativo
·
REAZIONE MOTORIA
Risposta motoria ad uno stimolo
·
RITMIZZAZIONE
Variazione del ritmo del
movimento
·
MEMORIZZAZIONE
MOTORIA
·
ORIENTAMENTO
SPAZIO/ TEMPORALE
Variare il movimento o la
posizione nello spazio ed intuire le traiettorie dell’attrezzo
utilizzato
Sulla base dello sviluppo
degli schemi motori di base e delle capacità coordinative si può procedere
all’allenamento delle capacità condizionali determinate da processi metabolici
ed energetici.
- · RESISTENZA
- · FORZA
- · VELOCITA
- · MOBILITA’ ARTICOLARE
Per aiutarci a capire a
che età è meglio allenare una specifica capacità possiamo utilizzare la Tabella di Martin,
studioso tedesco che nel 1982 stabili quelle che erano le fasi sensibili per le
varie capacità.
Le età
anagrafiche indicate nella tabella
devono intendersi a livello teorico, nella realtà deve essere
considerata l’età biologica che non sempre coincide con quella anagrafica.
Inoltre ricordiamo che :
Tra i 5 ed i 9/10
anni
|
- sono conseguiti
ed appresi gli schemi motori di base;
- è aumentata la
precisione dei movimenti
|
Tra i 6 e gli 8
anni
|
- migliora
rapidamente l’equilibrio;
- si acquisisce una
notevole stabilità nei movimenti.
|
Tra i 7 e i 10
anni
|
- migliora
rapidamente la rapidità di movimento;
- migliora la
sensibilità muscolare.
|
Tra gli 8 e i 10
anni
|
- matura
l’attitudine a prevedere la velocità e la direzione di oggetti in movimento.
|
Tra i 9 e i 10
anni
|
- si raggiunge la
massima frequenza del passo, nei maschi fino a 4,44 passi al secondo, nelle
femmine fino a 4,0 passi al secondo (attorno ai 15-16 anni la frequenza dei
passi diminuisce e si stabilizza, nei maschi a 4,0 nelle femmine a 3,6 passi
al secondo).
|
Tra i 9 e gli 11
anni
|
- si realizzano
rapidi progressi nella coordinazione senso motoria (occhio-mano, occhio-piede
e dinamica generale).
|
Tra i 10 e i 13
anni
|
- è il periodo
migliore per l’apprendimento dei movimenti e dei gesti.
|
Tra gli 11 e i 12
anni
|
- viene completato
lo sviluppo della lateralizzazione, in seguito i progressi saranno molto
limitati.
|
Tra i 12 e i 18
anni
|
- raddoppia la
forza muscolare; per le ragazze invece dopo i 13 anni la forza
sostanzialmente non aumenta
|
Tra i 6 e i 14
anni
Prof.
Palazzo William
|
- evitare esercizi
passivi di mobilità e scioltezza, in pratica quelli eseguiti con l’aiuto
degli altri.
Bibliografia utilizzata :
|
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